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Fumetti italiani: storie di carta che catturano il cuore del mondo

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / October 3, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Bianca Harmetz

L’Italia è una terra di narratori, dove ogni angolo sembra ispirare storie indimenticabili. Tra i suoi tesori meno conosciuti ci sono i fumetti, che spaziano dalla comicità a intrighi mozzafiato. Se stai imparando l’italiano o lo vuoi migliorare velocemente, questo è il momento di scoprire qualcosa di speciale.

Topolino e il mondo Disney: non solo risate per bambini

Topolino è il re dei fumetti per ragazzi, e in Italia è un fenomeno importantissimo. Le sue storie, ricche di dialoghi vivaci, includono un vocabolario molto vario – da espressioni colloquiali a termini più ricercati – che aiuta a sviluppare il linguaggio in modo facile e naturale. Gli autori italiani, come Romano Scarpa, hanno trasformato Topolino in un laboratorio creativo, molto diverso dall’originale americano. Negli anni ’60 e ’70, hanno inserito nelle loro storie anche satira sociale e sfumature complesse.

Ma il vero protagonista è Paperino, l’”everyman” imbranato e sfortunato che tutti adorano. A differenza di Topolino, che è talmente perfetto da risultare un po’ noioso (tanto che molti lettori saltano le sue storie!), Paperino è un antieroe, alle prese con disavventure esilaranti. La sua trasformazione in Paperinik, l’alter ego supereroico nato nel 1969 da Guido Martina ed Elisa Penna, è un simbolo di riscatto: da perdente a vigilante mascherato, un po’ Batman, un po’ Robin Hood.

Diabolik: il ladro che ruba il cuore (e non solo il portafoglio)

Diabolik, creato nel 1962 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, è il re del fumetto noir. Non solo un ladro affascinante, ma un antieroe che incarna l’ambiguità morale italiana. La sua Jaguar E-Type e i gadget alla James Bond riflettono il fascino degli anni ’60 per il design e l’innovazione, un’ode al Made in Italy. Le Giussani, pioniere in un mondo maschile, hanno creato un personaggio che ruba ai ricchi ma mantiene un proprio codice morale, ad esempio nella fedeltà assoluta a Eva Kant, diventando così un personaggio più umano e complesso. Ogni vignetta sembra anticipare altri  antieroi moderni come Walter White.

Corto Maltese: l’avventuriero cosmopolita

Corto Maltese, nato da Hugo Pratt nel 1967, è un altro antieroe, poetico e apolide. La libertà narrativa delle sue storie – che includono aspetti mitologici e dialoghi alla Fellini – crea un effetto profondamente introspettivo. Corto, con la sua ironia e il rifiuto delle autorità, è un italiano cosmopolita che riflette il crogiolo culturale del Mediterraneo. La sua complessità, lontana dagli stereotipi dell’eroe americano, ha ispirato registi come Wim Wenders e scrittori come Umberto Eco.

Altri giganti: Dylan Dog, Tex e il caos creativo

Dylan Dog (1986, Tiziano Sclavi) è un antieroe tormentato, un “indagatore dell’incubo”. Le sue storie, precursori di serie come Buffy, mescolano aspetti horror e riflessioni filosofiche.

 Tex Willer (1948, Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini) è un cowboy leale, amico dei Navajo e precursore del “buddy movie” con il suo partner Kit Carson. Entrambi, con i loro difetti e ideali, incarnano un’umanità realistica e vicina ai lettori.

I fumetti italiani e la magia dell’imperfezione

Cosa unisce questi antieroi? La loro imperfezione, che li differenzia dagli eroi patinati americani. Paperino fallisce, Diabolik infrange la legge (ma rispetta Eva), Corto vaga senza meta, Dylan dubita, Tex litiga: sono umani, ed è soprattutto questo a renderli irresistibili. I disegnatori italiani poi, maestri del dettaglio, amplificano questa magia con i loro tratti espressivi e dettagli vividi, che amplificano emozioni e atmosfere.

Un aneddoto per chiudere: il fumetto come terapia

Negli anni ’90, psicologi italiani usavano Topolino e Dylan Dog per aiutare gli  adolescenti a esplorare ansia e identità. Paperino, con i suoi fallimenti, e Dylan, con i suoi dubbi, aiutano i ragazzi a capire se stessi. I fumetti italiani non sono solo storie: sono sogni, riflessioni e, a volte, medicine per l’anima.

Miei Radici–Lamezia Terme Calabria

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 23, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Joanne Fisher

Ora che sto entrando i miei anni d’oro, sto pensando di visitare il luogo dove sono nati i miei genitori e nonni a cui penso molto spesso ed inoltre penso alla loro vita e le storie che mi hanno raccontato. Ho avuto il gran piacere di visitare questa città calabra nel 1980 e poi nel 1988 e nel 1989 dove ho scoperto di essere incinta con il mio secondo figlio Leonardo. Tutta la farmacia fu gioiosa quando il farmaco ci annuciò che ero incinta. Ancora oggi penso alla gioia che mu fu regalato quel giorno.

Lamezia Terme, CZ in Calabria, nato nel 1968 dall’unione dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia situata tra la costa tirrenica e le pendici delle Pre-Sila ed offre perfino un aereoporto internazionale con voli diretti da molti città nord americane.

Mi ricordo ancora gli aromi del pane appena sfornato, il pesce fresco che vendevano i pescatori locali, il profumo dei piatti tipici che annuzavi quando cammini nei piccoli vicoli. Non gli ho apprezzati allora ma se chiudo gl’occhi per un momento mi viene in mente tutto. 

Lamezia Terme è una città ricca di storia e cultura, con monumenti emblematici come il Castello Normanno Svevo, il Bastione di Malta e la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. La sua bellezza naturale è esaltata dal Parco Dossi Comuni, un’area verde con oltre 500 specie vegetali, e dal Parco Urbano di San Pietro, ideale per passeggiate e relax. La costa di 8 km offre spiagge, scogliere e una vivace vita locale con ristoranti e negozi. Gli amanti dell’arte possono esplorare il Museo Archeologico Lametino e il Museo Diocesano, custodi del patrimonio storico cittadino. In estate, le feste religiose, come la Festa dei Santi Pietro e Paolo e la Festa della Madonna del Carmine, animano la città con tradizioni e celebrazioni. I suoi quartieri storici, Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, raccontano l’evoluzione della città, dalle origini bizantine alle influenze normanne e sveve.

Lamezia Terme è quindi una città che merita una visita, per apprezzare le sue bellezze storiche, naturali e culturali, e per assaporare la sua cucina tipica, basata su prodotti locali come l’olio d’oliva, il vino, il peperoncino, il pesce e i formaggi, ed è esattamente quello che intendo fare.

Fare clic qui per riferimento

Giorni di Scuola in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 4, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

L’autunno in Italia porta con sé tante cose belle: tartufi, castagne, olive, zucche e la scuola! Ho detto scuola 😉? La scuola è sicuramente una bella cosa in Italia.

L’istruzione in Italia è un po’ diversa da quella negli Stati Uniti. È obbligatoria fino ai 16 anni e la settimana scolastica dura solitamente sei giorni, dal lunedì al sabato. L’orario tipico è dalle 8:30 alle 13:30, con una pausa di 15-30 minuti al mattino. La maggior parte delle scuole non prevede la pausa pranzo e non serve il pranzo. Dopo la fine della scuola, i bambini tornano a casa per il pranzo, che viene servito molto più tardi rispetto agli Stati Uniti. Gli italiani apprezzano l’importanza di condividere i pasti in famiglia, malgrado durante un giorno di scuola.

Le materie insegnate sono italiano, inglese, matematica, scienze naturali, storia, geografia, studi sociali ed educazione fisica. Alcune scuole offrono anche francese, spagnolo, arti visive e arti musicali. I genitori possono scegliere di mandare i propri figli alla scuola primaria (non obbligatoria), la scuola dell’infanzia, per le età 3-6, se lo desiderano. La scuola primaria è per i bambini dai 6 agli 11 anni, la scuola secondaria di primo grado è per i bambini dagli 11 ai 14 anni e la scuola secondaria di secondo grado è per i bambini dai 16 ai 19 anni.

Un tempo gli studenti più piccoli dovevano indossare un bavaglino, o un grembiule, a scuola, ma non più. A Positano, indossano polo con il nome della scuola. Tutti gli studenti portano con sé uno zaino per i libri e i compiti, e le scuole di Positano hanno intelligentemente deciso di aggirare il problema degli zaini griffati, dando a ogni bambino uno zaino realizzato con jeans riciclati. Che egualitarismo!

L’ultima volta che siamo stati a Roma, la nostra adorabile guida Giovanna ci ha presentato il suo bambino, che ha accompagnato a scuola in moto per sfuggire al traffico cittadino. Abbiamo visitato la sua aula e siamo rimasti incantati dai colori vivaci e dall’allegria della stanza, a testimonianza dell’entusiasmo per l’apprendimento. Quando ero piccola a Napoli e Bari, i miei amici italiani del vicinato frequentavano tutti scuole italiane, e li guardavo con invidia andare a scuola. Ero sicura che si divertissero più di me, essendo istruiti a casa. (Si, ho imparato leggere 😊)S Ogni giorno, non vedevo l’ora che i miei amici tornassero da scuola e potessimo giocare a calcio alla lattina o andare in bicicletta insieme, ma quanto avrei voluto andare a scuola con loro!

Per alcuni di questi consigli, grazie mille alla mia amica Carmela Cavaliere, esperta di ospitalità presso la lussuosa Villa Francesco a Positano, Italia clicca qui. Sì, è proprio la stessa Carmela che appare come personaggio nel mio romanzo giallo per adulti/giovani adulti ambientato a Positano, SECRETS IN TRANSLATION (Fitrzroy Books, 2018), per il quale è stata di grande aiuto per la ricerca. Su Instagram, potete trovarla su @carmencitaitaly80.

Autrice di oltre trenta libri tradizionalmente pubblicati per giovani lettori, Margo Sorenson ha trascorso i primi sette anni della sua vita in Spagna e Italia, divorando libri e cibo italiano e parla ancora (o prova!) le lingue della sua infanzia. Il suo romanzo per adulti/giovani più recente, SECRETS IN TRANSLATION (Fitzroy Books, ottobre 2018), è ambientato a Positano, con l’eroina Alessandra, la cui capacità di parlare italiano la aiuta a sentirsi a casa in Italia, ancora una volta, e a risolvere un mistero che minaccia coloro che ama. Naturalmente, sarebbe un fantastico regalo di per adulti e adolescenti! Per ulteriori informazioni su come ordinare questi e gli altri libri di Margo(per i lettori più giovani, ricordate SPAGHETTI SMILES e tante letture divertenti😊!), visitare il collegamento qui.

Corone d’alloro, scherzi e prosecco: come si festeggia la laurea in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / July 28, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Gabriel Harmetz 

Negli Stati Uniti, la laurea è una cerimonia solenne fatta di discorsi ufficiali, toga e tocco, e lancio del cappello. In Italia, invece, la laurea è tutto fuorché solenne. È un mix travolgente di rito accademico, tradizione antica e pura goliardia —con corone d’alloro, brindisi a base di prosecco e una buona dose di umiliazione (affettuosa).

Il simbolo più iconico è la corona d’alloro, intrecciata con foglie fresche e indossata da ogni neolaureato—dottore o dottoressa—dopo aver discusso con successo la propria tesi. L’usanza risale all’antica Grecia e a Roma, dove l’alloro era simbolo di vittoria e intelletto. Oggi le corone sono spesso decorate con nastri rossi, bacche e ciondoli che richiamano la facoltà. Alcuni amici staccano una foglia come portafortuna, sperando accorci così la strada verso la propria laurea.

Il percorso accademico non è affatto una passeggiata. Gli studenti italiani devono discutere oralmente la tesi di laurea davanti a una commissione—spesso con amici e parenti tra il pubblico. È un momento intenso che si conclude con un voto finale su 110 (con 110 e lode come massimo riconoscimento). Dopo la proclamazione ufficiale, iniziano i festeggiamenti… e gli inevitabili scherzi.

Tra le tradizioni più divertenti (e temute) c’è il papiro: un enorme cartellone realizzato in segreto dagli amici, scritto in rima—spesso in dialetto—che racconta episodi imbarazzanti, disastri sentimentali e stranezze del laureato. La lettura pubblica del papiro è obbligatoria e si svolge in una piazza affollata, tra risate, interruzioni, e “penitenze”: bere, cantare o travestirsi in modo ridicolo. In molti casi, il papiro viene appeso per la città, per massimizzare la visibilità (e l’imbarazzo).

A Padova e Venezia i papiri tappezzano fiumi e piazze universitarie. A Padova, i laureati devono anche saltare una catena simbolica all’ingresso del Palazzo del Bo, segnando così l’uscita ufficiale dalla vita da studente. A Bologna, la più antica università del mondo, amici e compagni seguono il laureato per le vie del centro, intonando “Dottore! Dottore!” e dandogli calcetti scherzosi lungo il tragitto.

Non mancano neanche i travestimenti: parrucche, costumi da supereroe, pagliacci o improbabili imitazioni dei professori. A volte i laureati vengono cosparsi di farina, uova o schiuma da barba, o sfidati a mangiare aglio crudo, recitare scioglilingua o ballare in mezzo alla folla.

Ogni città ha anche le sue superstizioni legate alla laurea:

  • A Bologna, non si deve salire sulla Torre degli Asinelli prima di laurearsi.
  • A Napoli, gli studenti di medicina evitano il Cristo Velato.
  • Alla Bocconi di Milano, si evita di passare tra i leoni del campus.
  • A Pisa, non si visita (né si gira intorno) alla Torre pendente.

Queste tradizioni, ancora vive nelle università storiche come Bologna, Padova e Ca’ Foscari a Venezia, sono molto più di semplici goliardate. Sono un modo unico per celebrare con affetto e ironia il traguardo raggiunto: hai preso la laurea, ma ricorda di non prenderti troppo sul serio.

Rispetto alla coreografia levigata delle cerimonie americane, le lauree italiane sono personali, esagerate, buffe—e assolutamente indimenticabili. Un po’ rito classico, un po’ prova orale, un po’ teatro di strada: impossibile dimenticarle.

La Comunità di Vicinato in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / July 10, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Angie Branaes

Quando passi un po’ di tempo in Italia, noti subito che le persone sono molto amichevoli. È facile diventare parte della comunità del vicinato. I vicini si salutano spesso con un sorriso e dicono: “Buongiorno! Come sta?”. A volte ti invitano anche a mangiare insieme.

Se ti invitano, è meglio andare con appetito! Anche un incontro informale diventa spesso un pasto con tanti piatti e specialità locali. In Toscana, si mangiano salumi locali e lasagne fatte in casa. In Liguria, si trovano spesso insalate, torte di verdure e pasta al pesto. Alla fine del pasto, c’è sempre qualcosa di dolce e un caffè.

Nel paese, molte persone coltivano frutta e verdura. Anche i balconi hanno spesso alberi di limone, piante di pomodoro o vasi con erbe fresche. I vicini possono darti qualcosa del loro raccolto se li saluti e fai un complimento, come: “Che pomodori bellissimi!”. Fa tutto parte dello spirito generoso e della vita di comunità.

Sarzana, al confine tra Toscana e Liguria, è una di queste città. È abbastanza piccola da sembrare accogliente, ma abbastanza grande da offrire negozi carini, concerti estivi e un mercato settimanale. Se parli un po’ con le persone, ti sentirai presto come uno del posto.

Quando impari alcune frasi semplici in italiano, è più facile fare amicizia e sentirsi parte della comunità. Un sorriso caloroso e un “Buongiorno! Come sta?” possono fare la differenza.

Sono felice di collaborare con l’Italian Language Foundation, che sostiene lo studio della lingua italiana negli Stati Uniti.

Informazioni sull’autore

Angie Branaes è l’autrice dei libri di italiano per principianti “Easy Holiday Italian” e “Seconda Casa – Easy Italian for Living Like a Local”. Ispirata dalle sue estati in Italia, Angie scrive storie di facile lettura che insegnano l’italiano pratico per le vacanze e la vita quotidiana. I suoi libri sono disponibili su Amazon e nelle principali librerie di tutto il mondo.

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