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Miei Radici–Lamezia Terme Calabria

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 23, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Joanne Fisher

Ora che sto entrando i miei anni d’oro, sto pensando di visitare il luogo dove sono nati i miei genitori e nonni a cui penso molto spesso ed inoltre penso alla loro vita e le storie che mi hanno raccontato. Ho avuto il gran piacere di visitare questa città calabra nel 1980 e poi nel 1988 e nel 1989 dove ho scoperto di essere incinta con il mio secondo figlio Leonardo. Tutta la farmacia fu gioiosa quando il farmaco ci annuciò che ero incinta. Ancora oggi penso alla gioia che mu fu regalato quel giorno.

Lamezia Terme, CZ in Calabria, nato nel 1968 dall’unione dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia situata tra la costa tirrenica e le pendici delle Pre-Sila ed offre perfino un aereoporto internazionale con voli diretti da molti città nord americane.

Mi ricordo ancora gli aromi del pane appena sfornato, il pesce fresco che vendevano i pescatori locali, il profumo dei piatti tipici che annuzavi quando cammini nei piccoli vicoli. Non gli ho apprezzati allora ma se chiudo gl’occhi per un momento mi viene in mente tutto. 

Lamezia Terme è una città ricca di storia e cultura, con monumenti emblematici come il Castello Normanno Svevo, il Bastione di Malta e la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. La sua bellezza naturale è esaltata dal Parco Dossi Comuni, un’area verde con oltre 500 specie vegetali, e dal Parco Urbano di San Pietro, ideale per passeggiate e relax. La costa di 8 km offre spiagge, scogliere e una vivace vita locale con ristoranti e negozi. Gli amanti dell’arte possono esplorare il Museo Archeologico Lametino e il Museo Diocesano, custodi del patrimonio storico cittadino. In estate, le feste religiose, come la Festa dei Santi Pietro e Paolo e la Festa della Madonna del Carmine, animano la città con tradizioni e celebrazioni. I suoi quartieri storici, Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, raccontano l’evoluzione della città, dalle origini bizantine alle influenze normanne e sveve.

Lamezia Terme è quindi una città che merita una visita, per apprezzare le sue bellezze storiche, naturali e culturali, e per assaporare la sua cucina tipica, basata su prodotti locali come l’olio d’oliva, il vino, il peperoncino, il pesce e i formaggi, ed è esattamente quello che intendo fare.

Fare clic qui per riferimento

My Roots – Lamezia Terme Calabria

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 23, 2025 / Blog /

Italian Translation

By Joanne Fisher

As I enter my golden years, I am thinking of visiting the place where my parents and grandparents were born, while also thinking about their lives and their stories. I had the great pleasure of visiting this Calabrian city in 1980 and then in 1988 and 1989 where I found out I was pregnant with my second son Leonardo. The whole pharmacy was delighted when the Pharmacist announced that I was pregnant. To this day I think of the joy that was given to us that day.

Lamezia Terme, CZ in Calabria, was established in 1968 by the union of three municipalities, Nicastro, Sambiase and Sant’Eufemia. It is located between the Tyrrhenian coast and the foothills of the Sila and even offers an international airport.

I still remember the aromas of freshly baked bread, the fresh fish that local fishermen sold, the scent of the typical dishes that you breathed when you walked through those tiny alleys. I didn’t appreciate them then but if I close my eyes for a moment everything comes rushing back.

Lamezia Terme is a city rich in history and culture, with emblematic monuments such as the Norman Swabian Castle, the Bastion of Malta and the Cathedral of Saints Peter and Paul. Its natural beauty is enhanced by the Dossi Comuni Park, a green area with over 500 plant species, and the San Pietro Urban Park, ideal for walks and relaxation. The 8 km coastline offers beaches, cliffs and a vibrant local life with restaurants and shops. Art lovers can explore the Lametino Archaeological Museum and the Diocesan Museum, custodians of the city’s historical heritage. In summer, religious festivals, such as the Feast of Saints Peter and Paul and the Feast of Our Lady of Mount Carmel, enliven the city with traditions and celebrations. Its historic districts, this city tells the story of an evolution from Byzantine origins to Norman and Swabian influences.

Lamezia Terme is therefore a city that deserves a visit, to appreciate its historical, natural and cultural beauties, and to savor its typical cuisine, based on local products such as olive oil, wine, hot peppers, fish and cheeses, and that is exactly what I intend to do.

Click here for reference

Giorni di Scuola in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 4, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

L’autunno in Italia porta con sé tante cose belle: tartufi, castagne, olive, zucche e la scuola! Ho detto scuola 😉? La scuola è sicuramente una bella cosa in Italia.

L’istruzione in Italia è un po’ diversa da quella negli Stati Uniti. È obbligatoria fino ai 16 anni e la settimana scolastica dura solitamente sei giorni, dal lunedì al sabato. L’orario tipico è dalle 8:30 alle 13:30, con una pausa di 15-30 minuti al mattino. La maggior parte delle scuole non prevede la pausa pranzo e non serve il pranzo. Dopo la fine della scuola, i bambini tornano a casa per il pranzo, che viene servito molto più tardi rispetto agli Stati Uniti. Gli italiani apprezzano l’importanza di condividere i pasti in famiglia, malgrado durante un giorno di scuola.

Le materie insegnate sono italiano, inglese, matematica, scienze naturali, storia, geografia, studi sociali ed educazione fisica. Alcune scuole offrono anche francese, spagnolo, arti visive e arti musicali. I genitori possono scegliere di mandare i propri figli alla scuola primaria (non obbligatoria), la scuola dell’infanzia, per le età 3-6, se lo desiderano. La scuola primaria è per i bambini dai 6 agli 11 anni, la scuola secondaria di primo grado è per i bambini dagli 11 ai 14 anni e la scuola secondaria di secondo grado è per i bambini dai 16 ai 19 anni.

Un tempo gli studenti più piccoli dovevano indossare un bavaglino, o un grembiule, a scuola, ma non più. A Positano, indossano polo con il nome della scuola. Tutti gli studenti portano con sé uno zaino per i libri e i compiti, e le scuole di Positano hanno intelligentemente deciso di aggirare il problema degli zaini griffati, dando a ogni bambino uno zaino realizzato con jeans riciclati. Che egualitarismo!

L’ultima volta che siamo stati a Roma, la nostra adorabile guida Giovanna ci ha presentato il suo bambino, che ha accompagnato a scuola in moto per sfuggire al traffico cittadino. Abbiamo visitato la sua aula e siamo rimasti incantati dai colori vivaci e dall’allegria della stanza, a testimonianza dell’entusiasmo per l’apprendimento. Quando ero piccola a Napoli e Bari, i miei amici italiani del vicinato frequentavano tutti scuole italiane, e li guardavo con invidia andare a scuola. Ero sicura che si divertissero più di me, essendo istruiti a casa. (Si, ho imparato leggere 😊)S Ogni giorno, non vedevo l’ora che i miei amici tornassero da scuola e potessimo giocare a calcio alla lattina o andare in bicicletta insieme, ma quanto avrei voluto andare a scuola con loro!

Per alcuni di questi consigli, grazie mille alla mia amica Carmela Cavaliere, esperta di ospitalità presso la lussuosa Villa Francesco a Positano, Italia clicca qui. Sì, è proprio la stessa Carmela che appare come personaggio nel mio romanzo giallo per adulti/giovani adulti ambientato a Positano, SECRETS IN TRANSLATION (Fitrzroy Books, 2018), per il quale è stata di grande aiuto per la ricerca. Su Instagram, potete trovarla su @carmencitaitaly80.

Autrice di oltre trenta libri tradizionalmente pubblicati per giovani lettori, Margo Sorenson ha trascorso i primi sette anni della sua vita in Spagna e Italia, divorando libri e cibo italiano e parla ancora (o prova!) le lingue della sua infanzia. Il suo romanzo per adulti/giovani più recente, SECRETS IN TRANSLATION (Fitzroy Books, ottobre 2018), è ambientato a Positano, con l’eroina Alessandra, la cui capacità di parlare italiano la aiuta a sentirsi a casa in Italia, ancora una volta, e a risolvere un mistero che minaccia coloro che ama. Naturalmente, sarebbe un fantastico regalo di per adulti e adolescenti! Per ulteriori informazioni su come ordinare questi e gli altri libri di Margo(per i lettori più giovani, ricordate SPAGHETTI SMILES e tante letture divertenti😊!), visitare il collegamento qui.

School Days in Italy

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 4, 2025 / Blog /

Italian Translation

Fall in Italy brings so many good things—truffles, chestnuts, olives, pumpkins—and school! Did I say school 😉? School certainly is a good thing in Italy. 

Education in Italy is a little different from education in the U.S. It is compulsory until children are 16, and the school week usually is six days long, from Monday through Saturday. The typical hours are from 8:30-1:30, with a 15-30 minute break in the morning. Most schools do not have a lunch break and do not serve lunch. After school is over for the day, children go home for their lunch, which is served much later than in the U.S. Italians value the importance of meals shared together with family—even during a school day. 

Subjects taught are Italian, English, mathematics, natural science, history, geography, social studies, and physical education. Some schools also offer French, Spanish, visual arts, and musical arts. Parents can choose to send their children to a primary school (non-compulsory), scuola dell’infanza, for ages 3-6, if they want to. Scuola primaria is ages 6-11, scuola secondaria di primo grado is ages 11-14, and scuola secondaria di secondo grado is for ages 16-19. 

The younger students used to have to wear a bib, or apron, to school, but no longer. In Positano, they wear polo shirts with the name of the school on the shirts. All students carry backpacks for their schoolbooks and schoolwork, and Positano schools have cleverly decided to side-step the issue of status designer backpacks, by giving each child a backpack made from recycled blue jeans. How egalitarian!

When we were last in Rome, our lovely guide Giovanna introduced us to her young son, whom she drove to his school on the back of her moto—to escape the city traffic gridlock. We toured his schoolroom and were delighted by the vivid colors and cheerfulness of the room— testimony to enthusiasm for learning. When I was growing up in Napoli and Bari, my neighboring Italian friends all attended Italian schools, and I enviously watched them go off to school. I was sure they were having more fun than I was, being home-schooled (yes, I learned to read 😊). Every day, I looked forward to the time when my friends came home from school and we could play kick-the-can or ride our bikes together—but how I wished I could have gone to school with them!

For some of these tips, grazie mille to my amica, Carmela Cavaliere, hospitality maven at the luxurious Villa Francesco in Positano, Italy click here. Yes, she’s the very same Carmela that appears as a character in my Adult/Young adult mystery novel that takes place in Positano, SECRETS IN TRANSLATION (Fitrzroy Books, 2018), for which she was a wonderful help for research. On Instagram, she will enlighten you at @carmencitaitaly80.

Author of over thirty traditionally-published books for young readers, Margo Sorenson spent the first seven years of her life in Spain and Italy, devouring books and Italian food and still speaks (or tries!) her childhood languages. Her most recent Adult/Young Adult novel, SECRETS IN TRANSLATION (Fitzroy Books, October 2018), takes place in Positano, with heroine Alessandra, whose being able to speak Italian helps her to feel at home in Italy, once again—and solve a mystery that threatens those she loves. Of course, it would make a great gift for adults and teens alike! For more information on ordering these and Margo’s other books(for younger readers, remember SPAGHETTI SMILES and many fun reads!😊), please visit the link here.

Corone d’alloro, scherzi e prosecco: come si festeggia la laurea in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / July 28, 2025 / Blog, Italian Translation /

Traduzione Inglese

Di Gabriel Harmetz 

Negli Stati Uniti, la laurea è una cerimonia solenne fatta di discorsi ufficiali, toga e tocco, e lancio del cappello. In Italia, invece, la laurea è tutto fuorché solenne. È un mix travolgente di rito accademico, tradizione antica e pura goliardia —con corone d’alloro, brindisi a base di prosecco e una buona dose di umiliazione (affettuosa).

Il simbolo più iconico è la corona d’alloro, intrecciata con foglie fresche e indossata da ogni neolaureato—dottore o dottoressa—dopo aver discusso con successo la propria tesi. L’usanza risale all’antica Grecia e a Roma, dove l’alloro era simbolo di vittoria e intelletto. Oggi le corone sono spesso decorate con nastri rossi, bacche e ciondoli che richiamano la facoltà. Alcuni amici staccano una foglia come portafortuna, sperando accorci così la strada verso la propria laurea.

Il percorso accademico non è affatto una passeggiata. Gli studenti italiani devono discutere oralmente la tesi di laurea davanti a una commissione—spesso con amici e parenti tra il pubblico. È un momento intenso che si conclude con un voto finale su 110 (con 110 e lode come massimo riconoscimento). Dopo la proclamazione ufficiale, iniziano i festeggiamenti… e gli inevitabili scherzi.

Tra le tradizioni più divertenti (e temute) c’è il papiro: un enorme cartellone realizzato in segreto dagli amici, scritto in rima—spesso in dialetto—che racconta episodi imbarazzanti, disastri sentimentali e stranezze del laureato. La lettura pubblica del papiro è obbligatoria e si svolge in una piazza affollata, tra risate, interruzioni, e “penitenze”: bere, cantare o travestirsi in modo ridicolo. In molti casi, il papiro viene appeso per la città, per massimizzare la visibilità (e l’imbarazzo).

A Padova e Venezia i papiri tappezzano fiumi e piazze universitarie. A Padova, i laureati devono anche saltare una catena simbolica all’ingresso del Palazzo del Bo, segnando così l’uscita ufficiale dalla vita da studente. A Bologna, la più antica università del mondo, amici e compagni seguono il laureato per le vie del centro, intonando “Dottore! Dottore!” e dandogli calcetti scherzosi lungo il tragitto.

Non mancano neanche i travestimenti: parrucche, costumi da supereroe, pagliacci o improbabili imitazioni dei professori. A volte i laureati vengono cosparsi di farina, uova o schiuma da barba, o sfidati a mangiare aglio crudo, recitare scioglilingua o ballare in mezzo alla folla.

Ogni città ha anche le sue superstizioni legate alla laurea:

  • A Bologna, non si deve salire sulla Torre degli Asinelli prima di laurearsi.
  • A Napoli, gli studenti di medicina evitano il Cristo Velato.
  • Alla Bocconi di Milano, si evita di passare tra i leoni del campus.
  • A Pisa, non si visita (né si gira intorno) alla Torre pendente.

Queste tradizioni, ancora vive nelle università storiche come Bologna, Padova e Ca’ Foscari a Venezia, sono molto più di semplici goliardate. Sono un modo unico per celebrare con affetto e ironia il traguardo raggiunto: hai preso la laurea, ma ricorda di non prenderti troppo sul serio.

Rispetto alla coreografia levigata delle cerimonie americane, le lauree italiane sono personali, esagerate, buffe—e assolutamente indimenticabili. Un po’ rito classico, un po’ prova orale, un po’ teatro di strada: impossibile dimenticarle.

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