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L’Amicizia in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / January 13, 2025 / Blog, Italian Translation /

By Gabriel Harmetz

Traduzione Inglese

Si sente spesso parlare di come la famiglia ricopra un ruolo particolarmente importante per gli italiani.

Tuttavia c’è un secondo gruppo fondamentale nella vita di ogni italiano, e questo è costituito dagli amici. 

Gli italiani tendono infatti ad essere estroversi e solari e attribuiscono più importanza all’amicizia, anche da adulti: è raro incontrare una persona che pensi solo alla carriera, e quasi tutti attribuiscono altrettanta importanza sia alla famiglia che alla vita sociale. 

Una spiccata differenza che ho notato fra la società italiana e quella americana è che la maggior parte degli italiani considerano gli amici di infanzia come i più importanti, mentre gli americani spesso instaurano rapporti più profondi con i compagni di università. Questo deriva probabilmente dal fatto che la maggior parte degli italiani frequenta l’università vicino al proprio luogo d’origine, vivendo ancora con i genitori, anziché trasferirsi in un campus, quindi è più naturale mantenere i rapporti con gli amici esistenti. Questi amici sanno tutto di te e diventano quasi come fratelli.

In Italia già fin dall’inizio delle medie i gruppi di amici sono misti, mentre qui i maschi e le femmine tendono spesso ad avere circoli separati fino alla fine delle superiori. 

L’ultimo e forse più ovvio contrasto fra il modo di socializzare degli italiani e quello degli americani si nota sopratutto fra gli adulti, ed è il livello di spontaneità. In Italia è assolutamente normale anche per i professionisti molto impegnati fare programmi dell’ultimo momento per incontrare un amico o un’amica per un caffè o un aperitivo – una cosa che qui, specialmente a Manhattan, sarebbe impensabile!

Pronomi italiani complicati

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / January 4, 2025 / Blog, Italian Translation, Students /

English Translation

Mia mamma, che è nata e cresciuta in Italia, ci parla quasi sempre in italiano, i nostri genitori ci portano in Italia almeno due volte all’anno. Inoltre frequento centri estivi in Friuli VG, nel Veneto e in Toscana tutti gli anni fin da quando ero piccola.

Il risultato è che sono bilingue: quando parlo in italiano non ho nessun accento e so coniugare correttamente anche i verbi più complessi.

Tuttavia in italiano ci sono un paio di punti veramente OSTICI di grammatica che ci ho messo anni a padroneggiare, perché sono davvero ardui per chi è di madrelingua inglese. A dire il vero non mi sembra che mio fratello abbia incontrato le stesse difficoltà, forse perché essendo il primogenito mia mamma gli ha parlato e letto di più quando era piccolo. Io invece chiacchieravo e giocavo soprattutto con LUI da piccina, e lui mi parlava sempre in inglese e non in italiano (tecnicamente tutti i miei errori di grammatica sono quindi colpa sua 😉)

In particolare la cosa che mi ha sempre fatto un sacco di confusione è la particella NE (ne, e non né, che vuol dire semplicemente “neither” and “nor”.)

Utilizzare questa particella non viene assolutamente naturale a me e alla maggior parte degli americani, perché in inglese non esiste un’espressione equivalente.

NE significa “ di essi/e”, o “ di essa/o”, cosa che in inglese di solito non specifichiamo proprio.

Ad esempio se qualcuno ci chiede quanti fratelli abbiamo, rispondiamo “NE ho due” (di essi, di fratelli), mentre in inglese diremmo solo “ho due” (“I have two”.)

O alla domanda “ hai mangiato del pane?” si potrebbe rispondere “NE ho mangiato un pezzetto” (di esso /di quel pane), ma in inglese si risponderebbe solo “I hate some”.

NE può anche significare “a proposito di” (un argomento), come in “non NE so niente” (I know nothing ABOUT IT) o “NE sono sicuro” (I am certain OF IT.)

Se tutto questo vi sembra già complicato, aspettate che vi spieghi la combinazione CE N’ è (ce ne è)… state attenti che vi esplode il cervello 🤯

Prima di tutto forse vi siete già familiarizzati con la particella CI, che in questo caso significa “lì”e “là” (there), ma non quando segue il verbo (nel qual caso si dice appunto “lì”e “là”, come nell’esempio “ il libro è lì”.

Si dice CI quando “there” viene PRIMA del verbo: “ sul tavolo CI sono tre libri”.

Tra parentesi , la particella CI può voler dire anche un sacco di altre cose, ma per ora vi risparmio…

Comunque siete pronti? Che ora arriva il peggio 😈

La particella CI viene abbreviata in C’ quando il verbo che la segue inizia con una vocale, e quindi “ c’è un libro”, e “ c’era un libro” (there is/was a book), e addirittura si trasforma in CE prima della particella NE!

Poi la ciliegina sulla torta è che anche NE viene abbreviato quando precede una vocale, diventando N’

Non sto scherzando! 🤣 Vi avevo detto che è difficile!

Quindi si dice:
CI sono due libri
ma…
C’è un libro
e
CE NE sono due
CE N’è uno solo
Non CE N’ERANO più
Eccetera…

È tutto per oggi, mi rendo conto che è faticoso, ma NON MOLLATE (Don’t give up!)

Bianca

Bianca is an 11th grader at Ramaz Upper School in NYC. She loves reading fiction and listening to Shawn Mendes and Tate McRae. Her favorite subject is science and she plans on studying chemistry in college, followed by an apprenticeship in Florence or Grasse because her dream job is creating perfumes.

Musica natalizia in Italia

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / December 18, 2024 / Blog, Entertainment, Italian Translation /

English Translation

Zampognari italiani? Veramente?

Non sappiamo mai quando scopriremo un accordo comune con gli altri, soprattutto con una tradizione culturale musicale condivisa. Cuando ho abitato come una piccolina raggazza a Bari e Napoli nella bella Italia, una delle mie canzoni preferite di Natale era Tu Scendi Dalle Stelle”—“Tu Scendi Dalle Stelle.” È commovente condividerlo con gli amici qui negli Stati Uniti, che sono cresciuti cantando la stessa canzone nei programmi di Natale nelle chiese e nelle scuole.

Il mio primo legame con questa canzone adorabile e cadenzata (e il “Tu”, come sapete, si traduce nella seconda persona familiare, che connota una relazione calorosa e speciale con il bambino Gesù, invece di usare “Lei”, il piu formale seconda persona), è stato nella nostra famiglia presepio, la scena del presepe. Faceva parte dell’esposizione una statuina di uno zampognaro, un pastore, con un agnello. Non mi sembrava strano che una delle figurine fosse un pastore. Nel periodo natalizio molti pastori di montagna accorrevano a Roma, Napoli, e Bari e suonavano più e più volte “Tu scendi dalle stelle” agli angoli delle strade, deliziando i passanti. Clicca qui per i veri zampognari che suonano a Bari.

Alcuni dicono che questa sia la prima canzone di Natale scritta in dialetto e in italiano da un prete napoletano, Sant’Alfonso dei Liguori, nella città di Nola. La tradizione vuole che sia stato ispirato dalla canzone popolare napoletana “Quanno nascette Ninno a Bettlemme/Era nott’e pareva miezo journo” (Quando nacque il bambino a Betlemme/era notte ma sembrava mezzogiorno).

Non possiamo immaginare un Natale italiano senza il suono delle cornamuse. Ovunque, dalle città ai villaggi collinari, gli Zampognari continuano la tradizione del suono festivo della cornamusa per Natale. La storia dice che i suonatori di cornamusa erano pastori che scendevano dalle loro case di montagna nel periodo natalizio per esibirsi per i cittadini e guadagnare un po’ di reddito extra. 

Ciò che hanno veramente realizzato e sono riusciti a fare è stato creare una bellissima tradizione con una canzone natalizia significativa che gli scolari cantano in quasi tutte le comunità, scuole, e chiese italiane e italo-americane e che ricordano per tutta la vita.

Clicca qui per la canzone e la traduzione.

Tu Scendi Dalle Stelle:

1.Tu scendi dalle stelle,
O Re del Cielo,
e vieni in una grotta,
al freddo al gelo.

O Bambino mio Divino
Io ti vedo qui a tremar,
O Dio Beato
Ahi, quanto ti costò
l’avermi amato!

2.A te, che sei del mondo
il Creatore,
mancano panni e fuoco;
O mio Signore!

Caro eletto Pargoletto,
Quanto questa povertà
più mi innamora!
Giacché ti fece amor
povero ancora!

Author of over thirty traditionally-published books for young readers, Margo Sorenson spent the first seven years of her life in Spain and Italy, devouring books and Italian food and still speaks (or tries!) her childhood languages. Her most recent Adult/Young Adult novel, SECRETS IN TRANSLATION (Fitzroy Books, October 2018), takes place in Positano, with heroine Alessandra, whose being able to speak Italian helps  her to feel at home in Italy, once again—and solve a mystery that threatens those she loves—but not at Christmas! For more information on ordering SECRETS IN TRANSLATION and Margo’s other books, such as picture book SPAGHETTI SMILES and AMBROSE AND THE PRINCESS, (do you see an Italian trend, here? 😉)

Please visit Margo’s website at www.margosorenson.com.

You can follow Margo on social media: 

Twitter/X:  @ipapaverison

Pinterest: http://pinterest.com/margosorenson/, 

Instagram: @margosorensonwriter 

Bluesky: @margosorenson.bsky.social

Goodreads: http://www.goodreads.com/author/list/60982.Margo_Sorenson

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LibraryThing http://www.librarything.com/author/sorensonmargo

La Città del Vento

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / November 18, 2024 / Blog, Italian Translation /

Traduzione inglese

Di Gabriel Harmetz

Pur essendo nato e cresciuto a Manhattan, ho trascorso tutte le estati della mia vita a Trieste, una città meravigliosa ma che pochi conoscono, non essendo ben collegata con il resto dell’Italia.

Trieste è situata nell’angolo nord-est dell’Italia, a 20 minuti di auto dalla Slovenia.

Mi ricorda un po’ Manhattan in quanto, pur essendo una città di soli 200.000 abitanti, ha subito l’influsso di svariate culture: balcana, austro-ungarica, veneziana, greca ed ebraica, che si sono fuse in un insieme perfetto (ordine austriaco e calore italiano!).

Il simbolo principale di Trieste è la bora, un vento così forte che ai tempi di mia nonna le donne si cucivano dei pesi nell’orlo delle gonne, e attaccate ad edifici e paletti c’erano grosse corde a cui aggrapparsi per non essere trascinati via. D’inverno la bora fa sbattere le onde contro il molo, dove a volte si ghiacciano con un effetto fiabesco.

Agli inverni gelidi e cupi si contrappongono estati calde e allegre, anche perché Trieste è una delle rarissime città dotate di stabilimenti balneari e di numerose baie nascoste in cui rifugiarsi per un tuffo durante l’intervallo del pranzo.

I ragazzi della mia età di solito scelgono il lungomare di Barcola, gratuito e sempre affollatissimo. Si dice che la siepe che lo separa dalla strada sia stata piantata perché la vista delle belle ragazze triestine in bikini tendeva a causare troppi incidenti stradali!

Best Hotels: Savoia Excelsior, Duchi d’Aosta, or James Joyce

Historic Cafes: caffè degli Specchi, San Marco, Tommaseo 

Best Gelato: Gelato Marco 

Biografia:

Sono un senior (12th gr) alla Ramaz Upper School di Manhattan e sono completamente bilingue (inglese/italiano).

Sono nato a New York, ma mia mamma è di Venezia e con me ha sempre parlato solo italiano, mentre mia nonna mi mandava spesso pacchi di libri, fumetti e dvd italiani, e ho sempre frequentato campi estivi italiani.

Sono una persona estroversa e amo passare il tempo con i miei (numerosi!!) amici, giocare a basket, suonare la batteria e il pianoforte. Faccio una pasta perfetta al dente!

PAROLE DIVERTENTI IN ITALIANO!

THE ITALIAN LANGUAGE FOUNDATION / September 22, 2024 / Blog, Italian Translation /

Traduzione inglese

Di Margo Sorenson

“Non fare il salame!” È divertente giocare con le parole (non devi essere uno scrittore per saperlo!) e le espressioni italiane possono spesso essere molto più divertenti da esplorare e da usare rispetto alle espressioni inglesi. Naturalmente, avendo trascorso la mia infanzia tra Napoli e Bari, sono molto obiettivo e imparziale al riguardo. 😉 È divertente esaminare le molteplici sfumature degli idiomi italiani ; aggiungono profondità e sfumature di significato a quelle che altrimenti potrebbero essere affermazioni noiose.

“Avere le mani in pasta” – essere al comando – e sappiamo chi spesso fa la pasta in la famiglia – la nonna. Impastare, arrotolare, scavare, schiaffeggiare: lei è sicuramente il capo dell’impasto. Se hai fatto la pasta tu stesso o hai visto la pasta fatta a mano, lo sai per certo.

“Non tutte le ciambelle hanno un buco” : Questo significato spesso dipende dal contesto in cui viene utilizzato, ma, semplicemente, non tutto va come pensi o speri, ma potrebbe andare bene lo stesso. La ciambella può essere farcita con crema o marmellata, nonostante sia priva del buco. Possiamo accontentarci di quello che abbiamo, almeno è una ciambella, guardiamo il lato positivo. 😊

“Campa cavallo che l’erbe cresce” : “Vivi, cavallo; l’erba crescerà”: significa che dovrai aspettare molto tempo prima che la cosa che stai aspettando accada davvero. Questo è spesso abbreviato in “campa cavallo” ed è un’espressione molto comune, un altro modo per dire “fat chance”. Immaginate il povero, affamato, sventurato cavallo, che aspetta e aspetta che l’erba cresca per poter mangiare.

“Avere le fette di prosciutto sugli occhi” : Avere il prosciutto che ti copre gli occhi, il che significa che sei negligente o distratto, o forse così innamorato da non vedere la verità! È un po’ difficile vedere attraverso il prosciutto, non importa quanto sia affettato sottilmente.

“Non fare il salame” : Sappiamo che il salame non è articolato o comunicativo o in grado di fare qualcosa da solo. In altre parole, non essere stupido!

“Campa cavallo che l’erbe cresce” : “Vivi, cavallo; l’erba crescerà”: significa che dovrai aspettare molto tempo prima che la cosa che stai aspettando accada davvero. Questo è spesso abbreviato in “campa cavallo” ed è un’espressione molto comune, un altro modo per dire “fat chance”. Immaginate il povero, affamato, sventurato cavallo, che aspetta e aspetta che l’erba cresca per poter mangiare.

“Metti l’asino dove lo vuole il padrone” : Fai quello che dice il tuo capo, anche se non sei d’accordo, per evitare qualsiasi o discussione o confusione, o essere licenziato!

“Conosco i miei polli” – significa che sai cosa stai facendo – sai cosa sta facendo la gente, e non ti farai ingannare.

È divertente vedere come in queste espressioni non sia presente solo il cibo, ma anche l’approccio casalingo, di buon senso e concreto alla vita che si trova in Italia.  Godetevi queste espressioni e scopritene molte altre!

Per alcune di queste espressioni, grazie mille alla mia amica, Carmela Cavaliere, esperta di ospitalità presso la lussuosa Villa Francesco a Positano. Sì, è la stessa Carmela che appare come personaggio nel mio romanzo giallo Adult/Young adult ambientato a Positano, SECRETS IN TRANSLATION (Fitrzroy Books, 2018), per il quale è stata di grande aiuto per la ricerca. Su Instagram, ti illuminerà a @carmencitaitaly80. Condivide anche la ricetta imperdibile della sua famiglia per il limoncello qui (O fai clic sulle immagini sottostanti): 

Autrice di oltre trenta libri tradizionalmente pubblicati per giovani lettori, Margo Sorenson ha trascorso i primi sette anni della sua vita in Spagna e Italia, divorando libri e cibo italiano e parla ancora (o prova!) le lingue della sua infanzia. Il suo romanzo per adulti/giovani più recente, SECRETS IN TRANSLATION (Fitzroy Books, ottobre 2018), è ambientato a Positano, con l’eroina Alessandra, la cui capacità di parlare italiano, con la sua comprensione degli idiomi italiani, la aiuta a sentirsi a casa in L’Italia, ancora una volta, e risolverà un mistero che minaccia coloro che ama. Per ulteriori informazioni su come ordinare SECRETS IN TRANSLATION e gli altri libri di Margo, come il libro illustrato SPAGHETTI SMILES, (vedi una tendenza italiana, qui? 😉), visita il sito web di Margo all’indirizzo www.margosorenson.com.

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